martedì 28 febbraio 2012

Look at the view




Oggi care amiche posto una cosa *specialissima
che ho trovato casualmente qualche giorno fa in un blog americano
Vorrei condividerla con tutte voi 
perchè credo proprio che ne valga la pena...
Si tratta di un discorso tenuto nel 2009
da una scrittrice americana di nome Anna Quindlen
che sinceramente non avevo mai sentito nominare prima
 (ma di cui potete leggere qui qualche nota biografica)
e che con le sue parole è riuscita a darmi una grande carica,
mostrandomi ancora una volta l'importanza delle piccole cose...


Discorso di apertura fatto dall’autrice e premio Pulitzer Anna Quindlen alla Villanova University.
Sono una scrittrice. Il mio lavoro è la natura umana. La vita reale è tutto ciò che conosco. Non confondete mai le due cose, la vostra vita e il vostro lavoro.
Potrete uscire da qui oggi pomeriggio con solo una cosa che nessun altro ha. Ci sono centinaia di persone la fuori che hanno il vostro stesso attestato: ci saranno migliaia di persone che fanno ciò che volete fare voi per vivere. ma voi sarete l’unica persona che ha la custodia esclusiva della vostra vita.
La vostra vita in particolare. La vostra intera vita. Non solo la vostra vita alla scrivania, o la vostra vita sull’autobus, o in macchina, o al computer. Non solo la vita della vostra testa, ma la vita del vostro cuore. Non solo il vostro conto in banca, ma la vostra anima.
La gente non parla più molto dell’anima. E’ molto più facile scrivere un curriculum che lavorare sullo spirito. Ma un curriculum è un freddo conforto nelle notti di inverno, o quando siete tristi, o a pezzi, o soli, o quando avete avuto indietro i risultati del vostro test e non sono così buoni.
Ecco il mio curriculum. Sono una buona madre di 3 figli. Ho cercato di non lasciare mai che il mio lavoro si mettesse davanti all’essere un buon genitore. Non considero più me stessa il centro dell’universo. Mi mostro. Ascolto. Cerco di ridere. Sono una buona amica per mio marito. Ho cercato di fare dei voti matrimoniali quello che dicono.
Sono una buona amica per i miei amici, ed essi lo sono con me. Senza di loro non ci sarebbe nulla da dirvi oggi, perché sarei una tabula rasa. Ma li chiamo al telefono, e li incontro per pranzo. Sarei un disastro, o al più mediocre nel mio lavoro, se tutte le altre cose non fossero vere. Non potete davvero essere i primi a valutare il vostro lavoro se, il vostro lavoro è tutto ciò che siete.
Perciò ecco cosa voglio dirvi oggi: abbiate una vita, una vera vita, non un maniaco inseguimento della prossima promozione, dello stipendio più alto, della casa più grande.
Pensate che vi preoccuperebbero davvero così tanto queste cose se un pomeriggio aveste un aneurisma , o trovaste dei noduli nel vostro petto? Vivete una vita in cui notate l’odore dell’acqua salata che si infrange sulla costa, una vita in cui vi fermate a osservare un falco dalla coda rossa girare sopra l’acqua o il modo in cui un bimbo aggrotta la fronte concentrato quando cerca di raccogliere un cereale con due dita. Vivete una vita in cui non siete soli. Trovate persone che amate, e che vi amino. E ricordate che l’amore non è comodità ma lavoro. Tirate su il telefono, mandate una mail, scrivete una lettera.
Vivete una vita in cui siate generosi. E comprendete che la vita è la cosa migliore di tutte e che non c’è convenienza nel darla per scontato. Prendetevi cura della sua bontà così profondamente da spargerla intorno. Prendete i soldi che avreste speso in una birra e dateli a chi ha bisogno. Lavorate ad una mensa, siate sorelle o fratelli maggiori.
Tutti voi volete fare bene ma se non fate anche del bene allora fare bene non sarà mai abbastanza.
E’ così facile sprecare le nostre vite, i nostri giorni, le nostre ore, i nostri minuti. E’ così facile dare per scontato il colore degli occhi dei nostri bambini, il modo in cui la melodia di una sinfonia cresce, e cade e scompare per risorgere ancora.
E’ così facile esistere invece di vivere. Ho imparato a vivere tanti anni fa. Ho imparato ad amare il viaggio , non la destinazione. Ho imparato che non è una prova in costume e che l’oggi è l’unica garanzia che abbiamo.
Ho imparato a guardare il buono che c’è nel mondo e tentare di darne indietro un po’ perchè ci credo completamente. E ho cercato di farlo, in parte, raccontando agli altri cosa ho imparato.
Dicendogli questo:
Considerate i fiori nei campi osservate la lanugine sulle orecchie di un bebè.
Leggete in cortile con il sole in faccia, imparate ad essere felici. E pensate alla vita come a una malattia terminale, perché se fate così la vivrete con gioia e passione come dovrebbe essere vissuta. Nessun uomo sul suo letto di morte ha mai detto che avrebbe desiderato passare più tempo in ufficio.
Ho trovato uno dei miei migliori insegnanti sulla passerella a Coney Island forse 15 anni fa. Era Dicembre e stavo facendo un pezzo su come i senzatetto sopravvivono durante i mesi invernali.
Ci siamo seduti insieme sul bordo di legno della passerella con i nostri piedi a penzoloni e lui mi ha parlato del suo programma: fare una panoramica del boulevard quando la folla estiva era andata, dormire in una chiesa quando la temperatura scendeva troppo sotto e gelava, nascondersi dalla polizia fuggendo come un ciclone e altre corse della stagione. Ma mi disse che per la maggior parte del tempo se ne stava sulla passerella di fronte all’acqua, proprio nel modo in cui eravamo seduti ora, anche quando faceva freddo e doveva mettersi addosso i giornali dopo averli letti.
E gli chiesi perché non andasse in qualche riparo, perché non andasse a farsi controllare all’ospedale per disintossicarsi, e lui si rivolse all’oceano e mi disse: “ guarda il panorama, giovane donna, guarda il panorama”
E ogni giorno, in qualche piccola maniera, cerco di fare ciò che mi disse, cerco di guardare il panorama. E questa è l’ultima cosa che voglio dirvi oggi. Parole di saggezza di un uomo senza un soldo in tasca nessun posto dove andare, nessun posto per essere. Guardate il panorama, non ne sarete mai delusi.
Anna Quindlen




Il post originale potete leggerlo in  questo blog
mentre la traduzione italiana è tratta da questo blog 


Buona giornata care amiche, panorama compreso


kiss



2 commenti:

  1. Forse è l'accenno di primavera, o il panorama, che stimola certe riflessioni, ma in questi giorni penso molto anche io alle persone che ho conosciuto, e al fatto che le cose a tempo indeterminato mi mettono addosso una sorta d'angoscia, mentre quando so che finiranno me le godo appieno, le faccio al meglio, sorrido e mi sembra che la mia vita abbia davvero un senso, perché ho occhi e orecchie per dettagli che altrimenti mi sfiorerebbero appena, e solo perché ho fantasia, altrimenti nemmeno avrei sentore di esser stata sfiorata..
    Grazie per aver divulgato la traduzione, ciao ;)

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  2. Cara Elle, grazie a te per la visita.... Hai ragione, i dettagli sono importantissimi, mi piace pensare che siano un pò come piccole ali di farfalla che illuminano di colori la nostra giornata. un abbraccio and kisssss

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